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Omeobio

KIT PROFILASSI INFLUENZA E COVID 19

Aggiornamento: 28 ago 2021


PREMESSA : SINDROMI INFLUENZALI E PRINCIPALI RIMEDI OMEOPATICI


Potete acquistare i prodotti discussi in questo articolo direttamente cliccando qui:

NEPIROS D3, PIRVF20, GENELASI D3 NEPIROS D3 Spray naso NEPIROSD3 Spray gola


Le sindromi influenzali e l'influenza stagionale sono caratterizzate da un esordio rapido. I primi sintomi di solito sono la febbre e una sensazione di malessere generalizzato. Seguono poi dolori muscolari, brividi, vertigini, mal di testa, senso di grande stanchezza , mal di gola, starnuti e raffreddore e in alcuni casi anche nausea e vomito.

L’influenza viene curata principalmente con il riposo a letto e la medicina allopatica interviene con analgesici, antipiretici e antinfiammatori.

L’omeopatia è di grande aiuto nella terapia antinfluenzale, soprattutto perché stimola la difesa cellulo-mediata e il potenziale di auto-guarigione dell’organismo.


COSA FARE IN UNA FORMA INFLUENZALE ACUTA !


per profilassi autunno -inverno Vedi Sotto


ATTENZIONE QUESTE INDICAZIONI SONO UTILI PER QUALSIASI FORMA VIRALE INFLUENZALE ACUTA SIA PER ADULTI CHE PER BAMBINI !!

( EVITANDO IL RICORSO A FARMACI)


Cosa fare ai primi Sintomi di INFLUENZA ( Raffreddore ,Febbre, Mal di gola ,Tosse,Cefalea) !

I rimedi vengono scelti in base alle modalità di manifestazione individuale della sintomatologia. (Vedi sotto )

Il dosaggio è a bassa diluizione dalla 5 alla 7 CH a meno che la “ similitudine “ fra il quadro clinico e i sintomi ( Il Simile cura il Simile) non autorizzino diluizioni superiori tipo 9 o 15 CH , cinque granuli quattro volte al giorno.

IMPORTANTE ! Consiglio le fumenta ( due litri di acqua) con ZENZERO fresco (15 g.) tre volte al giorno (Metodo V-Zen per inibire qualsiasi forma Virale al suo ingresso nelle vie respiratorie grazie al Calore e alle proprietà specifiche dello Zenzero di inibire l'Interleuchina 6) e di aggiungere o un flacone di Nepiros d3 tre volte al giorno o una bustina di Pirvf20 due volte al giorno o una capsula di Genelasi tre volte al giorno anche durante i pasti e due spruzzi in gola di Nepiros D3 spray gola e due spruzzi per narice di Nepiros D3 spray naso ( questi prodotti a base di Lattoferrina e Propoli bloccano la replicazione Virale nelle prime vie respiratorie impedendo la progressione della virosi respiratoria e l'interessamento polmonare!)

Sono numerosi i medicinali omeopatici che finora sono stati utilizzati con successo nel corso delle varie epidemie influenzali. I rimedi da prescrivere variano in base al prevalere di alcuni sintomi caratteristici, più frequenti in una data epidemia rispetto ad un'altra, alle modalità proprie di reazione del soggetto, alla virulenza ed anche allo stadio in cui si trova il malato quando c’è necessità di intervenire. Per cui il farmaco omeopatico idoneo da utilizzare sarà diverso a seconda che lo stato febbrile sia insorto all'improvviso (come nel caso di Belladonna e Aconitum, che si differenziano però tra loro rispetto ad altri sintomi) o più gradualmente (come nel caso di Bryonia e Gelsemium); o per la prevalenza di dolori muscolari o articolari (tipici per Rhus toxicodendron o Eupatorium perfoliatum) o delle caratteristiche soggettive dei dolori (migliorati o peggiorati dal movimento o dal minimo tocco); oppure se vi è prevalenza di sintomi gastrointestinali, dove la prescrizione sarà indirizzata su rimedi come Arsenicum o Baptisia.


Le prescrizioni più frequenti riguardano i rimedi omeopatici qui descritti: ognuno è caratterizzato da peculiarità e modalità sintomatologiche che permetteranno di scegliere quello più idoneo.


Aconitum napellus: è un rimedio ad azione breve ed è efficace contro tutte le infiammazioni causate dall’esposizione al vento freddo e secco. Si usa in caso di un esordio influenzale repentino con febbre molto alta ad insorgenza brusca, con agitazione, pupille contratte, cute asciutta in quanto la sudorazione è assente. Tipico è avere una grande sete d’acqua fredda (che è l’unica cosa che si riesce a bere). Quando insorgono rapidamente mal di gola, dolori agli arti con corpo molto caldo in presenza di un clima freddo e secco, brividi, polso rapido, con faccia calda, pelle secca e bruciante e agitazione elevata tanto da avere paura di morire e non volere restare da soli. Tipico per Aconitum è l’aggravamento di tutti i sintomi alla sera e durante la notte.

Con l'inizio della sudorazione finisce l'indicazione di Aconitum e, se la febbre persiste, potrebbe essere più indicato Belladonna.

Arsenicum album: è un altro importante rimedio che presenta sintomi gastrointestinali qualora la febbre fosse di media entità, dove la sete è marcata ma si beve a piccoli sorsi. È utile se vi è agitazione, forte prostrazione, aggravamento dello stato generale con febbre alta, ma a esordio graduale e infezione diffusa. Tutti i sintomi peggiorano con il freddo e una chiave per la similitudine del rimedio è il bruciore. Il soggetto arsenicum ha bruciori diffusi. Ha nausea, vomito, dolori gastrici, diarrea. È debilitato, agitato, angosciato soprattutto di notte.

Eupatorium perfoliatum: è uno dei più tipici rimedi per i sintomi influenzali. Anche in questo caso l’esordio febbrile è brusco con febbre alta, specialmente tra le 7 e le 9 del mattino. Il paziente ha forti brividi, dolori acuti e violenti alle ossa degli arti e alla schiena. , aggravati dal movimento. La sete è intensa. Eupatorium è tipico per la forma influenzale che si manifesta con forte raffreddore con starnuti violenti, cefalea con dolore ai globi oculari, lacrimazione. È presente anche tosse secca e stizzosa, dolori e fastidi alla laringe, malessere generale, nausea, vomito e interessamento intestinale. Il soggetto è triste, abbattuto, molto debilitato.

Gelsemium sempervirens: indicato quando compaiono sintomi influenzali poco definiti, con spossatezza, sonnolenza, febbre bassa e continua, vertigini, lentezza dei movimenti, brividi di freddo, assenza di sete, tonsille infiammate, raffreddore. Caratteristica tipica del rimedio è una forte cefalea di tipo espansivo alla zona occipitale e frontale che migliora urinando. Se si sentono gli arti inferiori pesanti ed è presente dolore muscolare diffuso a tutto il corpo e pesantezza alle palpebre. Gelsemium è un rimedio di debolezza estrema, persistente per diversi giorni che determina un rallentamento delle normali attività. Il soggetto ha una ripresa lenta e spesso con ricadute, soprattutto se è turbato emotivamente da preoccupazioni e ansia.

Belladonna: anche questo rimedio è utile quando la febbre ha un inizio brusco, ma il soggetto cerca il caldo e le parti coperte sono sudate, la pelle è così’ calda e bruciante che irradia calore a distanza, ma le estremità sono fredde e il viso è umido e arrossato con la gola dolente con gonfiore e arrossamento e dolore alla deglutizione.

Belladonna è indicata quando è presente prostrazione con mal di testa caratterizzato dalla percezione di sentire pulsare le arterie. La febbre alta è accompagnata da dilatazione delle pupille e da secchezza delle mucose con senso di sete. Specifica quando vi è delirio o convulsioni a causa della febbre alta. Per questo rimedio tutti i sintomi sono peggiorati dal rumore e dalla luce, mentre il miglioramento è dato dal riposo e stando sdraiati.

Bryonia alba: si utilizza quando i sintomi influenzali si presentano soprattutto dopo esposizione al vento freddo e umido. I dolori articolari sono talmente forti da costringere il paziente all’immobilità; le labbra sono rosse e gonfie, la deglutizione è difficoltosa, la tosse secca è violenta e provoca dolori forti al petto. La sete è intensa, con desiderio di bere acqua molto fredda. Tutti i sintomi peggiorano con il movimento; una chiave del rimedio è la secchezza di tutto l’organismo, soprattutto percepita in gola e nelle mucose ed è presente spesso stitichezza. Di solito l’esordio influenzale è graduale, così come la febbre, ma sintomi e malessere persistono per diversi giorni. Il paziente è irritabile, vuole stare solo e in silenzio, si rifiuta di parlare.

Baptisia tinctoria: è idonea quando il debutto dei sintomi influenzali è brusco e il soggetto cade rapidamente in uno stato stuporoso con accentuata prostrazione e risponde alle domande in modo quasi addormentato a causa della febbre elevata. È il rimedio adatto alle forme di influenza intestinale che presentano attacchi improvvisi di diarrea e vomito e il malato presenta un aspetto abbruttito. Sintomo curioso è la sensazione di avere le estremità sparse in tutto il letto e impossibili da rimontare.

Ferrum phosphoricum: indicato se i sintomi influenzali sono vaghi e indefiniti ma si prolungano per giorni debilitando molto il paziente, con febbre più o meno elevata ad esordio lento, sintomi generali come estrema debolezza, pallore, sudorazione profusa, vampate di calore al viso ed al capo, dolori muscolari. È utile quando il soggetto accusa tonsilliti, tendenza all’epistassi e dolori all’orecchio pulsanti con congestione del timpano. Le modalità tipiche per questo rimedio sono il peggioramento notturno tra le 4 e le 6 del mattino e il miglioramento con applicazioni fresche locali.

Rhus toxicodendron: si può pensare di utilizzarlo in caso di influenza con raffreddore, mal di gola e formazione di vescicole. Il male diminuisce con bevande fredde e deglutendo anche se il dolore è presente alla prima deglutizione ma poi si attenua dopo che è sceso il boccone. Tipica di Rhus è la presenza di lingua bianca con la punta rossa a forma di triangolo. È un rimedio indicato quando la febbre alta è accompagnata da irrequietezza degli arti e il malato non riesce a stare fermo nel letto, ma migliora in generale col movimento lento e continuo. La sete porta a desiderio di bere latte. Altri sintomi caratteristici sono quello di peggiorare durante la notte, quando ci si espone al freddo umido, dopo aver sudato e dopo essersi bagnati, di piangere senza motivo, di avere ansia e paure, in particolare la paura di venire avvelenati.

Nux Vomica : si può utilizzare quando il malato ha la febbre elevata ma rimane immobilizzato dal freddo con convulsioni febbrili, mal di testa e fotofobia. Caratteristica peculiare è un raffreddore produttivo e violento con starnuti. La forma influenzale si manifesta anche con disturbi gastrointestinali dalla stitichezza ostinata. Nux vomica è per chi si presenta iperattivo anche durante la malattia, irritabile, preoccupato per le scadenze e gli impegni lavorativi che non riesce a svolgere perché ammalato e quindi tende a fare uso di farmaci e stimolanti per ristabilirsi nel più breve tempo possibile.

COSA FARE COME PROFILASSI AUTUNNO - INVERNO ?


ABBIAMO A DISPOSIZIONE TRE PRODOTTI da molti di Voi ben conosciuti


  1. NEPIROS D3 flaconi adatto a bambini e ragazzi

  2. GENELASI D3 Capsule adatto ad adulti

  3. PIRVf20 Bustine adatto a ad adulti e sopratutto Over 60

e due complementari che sono il NEPIROS Spray Nasale e NEPIROS spray estremamente utili per distruggere il Virus (assieme ai vapori di zenzero) nelle prime vie respiratorie.


Ritengo , al momento , che la diffusione della cosidetta Variante Delta non debba creare tutte le apprensioni che vengono quotidianamente fomentate dal mainstram. Da da Ottobre si svilupperà ,come ogni anno, una nuova epidemia di influenza.


1) Attualmente non ritengo sia necessario assumere nessuno di questi prodotti , tutto dipende dal grado personale/familiare di apprensione riguardo al Covid 19 o in caso di contatti e contagi .Certo che non fa male e non c'è timore di accumulo.

2) Come ogni autunno - inverno si verificherà una epidemia di forma influenzale (nessuno può sapere se sarà covid 3 .. terza ,quarta ondata ) o una nuova forma virale.


3) RITENGO DA META’ SETTEMBRE a MARZO UTILE LA SOMMINISTRAZIONE :


4) Per i ragazzi e i bambini consiglio NEPIROS D3 , un flacone al giorno a colazione


5) Per Adulti e per over 60 PIRV f 20 1/2 bustina al giorno a stomaco pieno per 28 giorni una settimana di sospensione e nuovo ciclo.


6) Per adulti e per chi non digerisce il PIRV f 20 Una capsula di GENELASI al giorno


7) NEL PERIODO EPIDEMICO CHE PENSO SIA NOVEMBRE FEBBRAIO AGGIUNGEREI UNA 1/2 DOSE DI INFLUENZINUM ALLA 9 CH A SETTIMANA !



IN CASO DI SINTOMI INFLUENZALI IL NEPRIOS VA SOMMINISTRATO TRE VOLTE AL GIORNO COME IL GENELASI + INFLUENZINUM 9 CH TUTTI I GIORNI FINO A SFEBBRAMENTO + RIMEDIO OMEOPATICO “ SIMILE” PER I SINTOMI DELL’INFLUENZA.


Ricordo che i prodotti NEPIROS D3 , GENELASI D3 , PIRVF20 possono essere richiesti a Farmagens shop on line con codice di sconto omeobio


ALLA FARMACIA GOSO SI PUO’ RICHIEDERE :


KIT RIMEDI OMEOPATICI PER LA FEBBRE E I SINTOMI INFLUENZALI CHE COMPRENDE: Aconitum , Belladonna, Arsenicum,Rhus Toxicodendron,Eupatorium Perfoliatum , Bryonia, Gelesemium,Nux Vomica 8 tubi granuli tutti alla 6 CH a 45 Euro. Acquistabile qui:


KIT INFLUENZINUM 9 CH dosi uniche 20 dosi valide per cinque mesi da Ottobre a Febbraio a 50 euro, spese di spedizione incluse. Mezza dose può essere utilizzata per due persone, si utilizza il cappuccio come dosatore. Acquistabile qui:


ARTICOLI E STUDI SCIENTIFICI


Integratori per combattere il Covid: la ricerca pubblicatasulla rivista “Nutrients Sono numerosi gli studi pubblicati sulla validità dell’utilizzo di alcuni integratori nella cura del Covid 19. Tra questi, il più recente è quello realizzato dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Salvatore Corrao, componente del comitato tecnico scientifico della Regione Sicilia e direttore del reparto Covid dell’ospedale Civico di Palermo, che ha dimostrato l’efficacia antinfiammatoria di integratori come vitamina D, C, lattoferrina e zinco nella cura del Covid-19. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale “Nutrients”“I fatti, – commenta il professor Corrao ad Ansa, – ci dicono che prendendo singolarmente uno o due grammi di vitamina C al giorno, che 50 mila unità di vitamina D una volta al mese, che la lattoferrina intorno tra 6 e 25 milligrammi la sera, che 50 milligrammi di zinco base ogni giorno, si abbassa la proteina C reattiva che come tutti sanno è un indicatore di infiammazione. Tali sostanze possono ridurre anche le citochine infiammatorie tipiche del Covid. Non comprendiamo perché non sia stata fatta una campagna di popolazione dall’Oms e dagli enti governativi che potrebbe abbattere il Covid grave in soggetti come ad esempio i diabetici”“Nel periodo di lockdown, a marzo ed aprile 2020, abbiamo avuto l’opportunità, con colleghi di tutta Italia, di fare numerosi collegamenti in videoconferenza per capire quali potessero essere i rimedi naturali per aiutare il sistema immunitario a difendersi nel migliore dei modi dal Covid-19. Nell’occasione, sono state selezionate una serie di sostanze che poi sono confluite in un integratore che ho avuto l’opportunità di preparare per un’azienda italiana e che nel periodo da settembre a oggi ha avuto una importante diffusione sul territorio nazionale“Questo prodotto è stato utilizzato, a partire dal mese di dicembre del 2020, dall’Università della Sapienza di Roma per una sperimentazione che ha dato degli ottimi risultati nella cura dei malati di Covid-19 ed è attualmente è utilizzato dalla Università Cattolica, sempre di Roma, per curare i sintomi del post Covid, perché l’infezione da Coronavirus lascia delle tracce su diversi organi: dal sistema respiratorio, al sistema nervoso centrale all’apparato gastrointestinale”,“Le sostanze che abbiamo impiegato e che riteniamo necessarie per profilassi e cura anche del Covid-19 sono: la Lattoferrina (antivirale naturale), le vitamine C, D ed E, il Resvetarolo, il Lisozima (antibatterico naturale che produciamo nelle lacrime e nella saliva), e due oligoelementi, lo zinco il rame, che si sono dimostrati protettori della membrana cellulare e riducono la permeabilità all’ingresso del virus Covid nei neuroni del cervello. A questo è stato aggiunto un probiotico, il Lactobacillus Casei, per rinforzare il microbiota intestinale”.“Il prodotto è stato chiamato Pirvf20 (acronimo di profilassi infezioni respiratorie virali), è in bustine: ne va presa una al giorno a stomaco pieno. In tutto questo periodo di pandemia abbiamo verificato che ben pochi di coloro che lo hanno assunto si sono ammalati di Covid ed anche quelli che ci sono ammalati hanno superato il Covid-19 in maniera più che soddisfacente”. “Questo integratore naturale pensiamo che possa essere di valido aiuto anche negli anni futuri come profilassi delle infezioni respiratorie virali di tipo influenzale per un utile rafforzamento del sistema immunitario.

LATTOFERRINA E BREVETTO INTERNAZIONALE A.Lf.D (Anti Microbial Lactoferricin-Derived)Recenti studi hanno ampiamente dimostrato l’efficacia della Lattoferrina nelle infezioni virali ivi compreso il nuovo Coronavirus Sars-CoV2 ( Int. J. Mol. Sci. 2020 , 21 (14),4903; https://doi.org/10.3390/ijms21144903).

La Lattoferrina glicoproteina ferro-trasportatrice, conosciuta anche come Lattotransferrina, presente nel latte materno dei mammiferi ed è facente parte del sistema immune innato dei mammiferi, È una proteina altamente conservata, espressa e secreta dalle cellule ghiandolari esocrine nella maggior parte dei fluidi corporei come la saliva, le lacrime i secreti vaginali, le urine, le secrezioni nasali e quelle bronchiali, la bile e i fluidi gastrointestinali, che ha proprietà antimicrobiche, immunostimolanti e antinfiammatorie. In medicina umana questa glicoproteina è studiata anche per le sue proprietà antitumorali.

La Lattoferrina endogena (quella prodotta dall’organismo) è coinvolta nelle prime fasi nei processi infiammatori poiché viene liberata dai granuli dei neutrofili ed è altamente attiva per innescare i meccanismi a cascata di controllo delle infezioni; aumenta, in concentrazione fino a 1.000 volte i valori basali in corso di infezioni sistemiche specialmente indotte da virus.

Sebbene l’effetto antivirale della Lattoferrina sia noto da numerosi anni, il meccanismo d’azione non è stato ancora completamente delucidato. In questa ricerca abbiamo analizzato l’effetto della Lattoferrina bovina sull’infezione da virus influenzale di tipo A in vitro. I risultati ottenuti hanno mostrato che, nel nostro sistema sperimentale, l’infezione virale induce la morte cellulare per apoptosi e che il trattamento con Lattoferrina è in grado di prevenire tale processo. In particolare i nostri studi hanno dimostrato che il trattamento con Lattoferrina inibisce l’attivazione della caspasi 3 da parte del virus bloccando il trasporto della ribonucleoproteina virale dal nucleo al citoplasma. Il risultato finale è una significativa riduzione della morfogenesi virale. I nostri risultati, dimostrando che la Lattoferrina può svolgere la sua azione antimicrobica agendo direttamente sulla cellula infetta, aggiungono nuove informazioni sul meccanismo della sua attività antivirale. Ogni molecola di Lattoferrina può legare a sé due ioni ferrici ed in base a tale saturazione può esistere in tre forme distinte: apolattoferrina (priva di ferro), Lattoferrina monoferrica (legata ad un solo ione ferrico) e ololattoferrina (che lega a sé due ioni ferrici). L’attività della proteina viene mantenuta anche in ambienti acidi ed in presenza degli enzimi proteolitici, inclusi quelli secreti dai microorganismi.

La Lattoferrina è una proteina di circa 80 Kdalton (molto pesante) a struttura spaziale mutevole in base al legame con il ferro che capta nei due siti siderofori (uno per lobo) ed è composta da una catena amminoacidica di circa 690 unità, ingerita a scopo medicinale viene digerita come proteina dal succo gastrico e scissa dagli enzimi proteolitici in vari frammenti che poi vengono utilizzati, dall’organismo come tutte le proteine alimentari, d’altro canto l’ingombro sterico della proteina non ne consente l’ottimale assorbimento.

QUINDI LA LATTOFERRINA ESOGENA QUELLA CHE SI TROVA IN COMMERCIO DERIVANTE PREVALENTEMENTE DAL LATTE BOVINO ESSENDO UNA GLICOPROTEINA COMPLESSA E’ DI DIFFICILE ASSORBIMENTO E DI DIFFICILE UTILIZZO ORALE E/O SISTEMICO.

Quindi la Lattoferrina esogena è sicura ed efficace per uso topico (vedi NEPIROS SPRAY NASO, NEPIROS SPRAY GOLA, NEPINAR), inattiva e poco efficace per uso orale e sistemico in quanto non degradabile e assorbibile.

Le proprietà antimicrobiche della Lattoferrina-A.Lf.D sono principalmente dovute alla capacità di legare il ferro, sottraendolo al metabolismo di quelle specie batteriche – come l’Escherichia coli – che dipendono da esso per la propria moltiplicazione e adesione alla mucosa intestinale (effetto batteriostatico); ha inoltre un’azione antibatterica diretta (battericida), grazie alla capacità di ledere gli strati più esterni della membrana cellulare (LPS) di alcune specie batteriche GRAM negative. L’effetto antivirale della Lattoferrina A.Lf.D. è relazionato alla sua capacità di legarsi ai glicosamminoglicani della membrana plasmatica, prevenendo l’ingresso del virus e bloccando l’infezione sul nascere; tale meccanismo è apparso efficace contro l’Herpes Simplex, i citomegalovirus, e l’HIV.

IL FRAMMENTO A.Lf.D (Anti Microbial Lactoferricin-Derived) E’ QUINDI UNA SEQUENZA AMMINOACIDICA RIDOTTA (CIRCA 98/120 AMMINOACIDI) OTTENUTA GRAZIE AD UN PROCESSO DI IDROLISI BIOLOGICO CHE NE CONFERMA LE SPICCATE PROPRIETA’ ANTIBATTERICHE E ANTIVIRALI ESTESE SULL’INTERA SEQUENZA DEL FRAMMENTO A.Lf.D (Anti Microbial Lactoferricin-Derived). INOLTRE IL FRAMMENTO ALFD, LEGANDOSI AL NANOVETTORE LACTOBACILLUS PARACASEI SUBSP. PARACASEI F19 VIENE TRASPORTATO E FACILMENTE ASSORBITO ATTRAVERSO IL SISTEMA IMMUNE INTESTINALE (GULT E MALT) ESPRIMENDO TUTTA LA SUA EFFICACIA ANTIBATTERICA E ANTIVIRALE SU TUTTI I DISTRETTI DEL PROBIOMA UMANO (DISTRETTO GASTRO INTESTINALE, DISTRETTO URO GINECOLOGICO, DISTRETTO RESPIRATORIO, DISTRETTO DERMATOLOGICO.

Quindi in conclusione la Lattoferrina-A.Lf.D è utilizzata in esclusiva (brevetto internazionale protetto) nelle formule NEPIROS D3 FLACONI, GENELASI CAPSULE D3, PIRV-F20 e per le ragioni sopra espresse non può essere confusa o sostituita da preparazioni di Lattoferrina grossolana esogena così come quelle proposte di recente in commercio attraverso una comunicazione ingannevole che deve essere smascherata e perseguita.


Covid-19, possibile associazione di alcuni integratori con il minor rischio.


In un recente studio condotto su utilizzatori di un'app per i sintomi del Covid-19, le donne che facevano uso di probiotici, acidi grassi omega-3, multivitaminici o vitamina D avevano un minor rischio di risultare positive al Sars-CoV-2. L'associazione, modesta ma significativa, non è stata però riscontrata con l'uso di integratori di vitamina C, aglio o zinco, e non sono stati ritrovati benefici negli uomini. «L'uso di integratori alimentari specifici sia nella prevenzione sia nel trattamento acuto dell'infezione da Sars-CoV-2 è stato promosso da personaggi di rilievo in trasmissioni a tema salute in televisione e sui social media fin dall'inizio dell'attuale pandemia da coronavirus» scrivono gli autori nell'articolo pubblicato su BMJ Nutrition, Prevention & Health, i quali spiegano come per alcune vitamine e minerali esista un ruolo plausibile a livello biologico nei pathway immunitari.


Nello studio sono stati inclusi 372.720 utilizzatori dell'app Covid-19 Symptom Study del Regno Unito tra i 16 e i 90 anni (la maggior parte donne), di cui 23.521 sono risultati positivi al Sars-CoV-2 entro il 31 luglio 2020. Ai partecipanti è stato chiesto, tramite l'app, se avessero assunto regolarmente alcuni integratori. Ebbene, il 47% li aveva usati. Dopo aver aggiustamenti per fattori confondenti, dall'analisi è emerso che le persone che avevano assunto probiotici, acidi grassi omega-3, multivitaminici e vitamina D avevano un rischio più basso di Sars-CoV-2 rispettivamente del 14%, 12%, 13% e 9%. Invece, non è stato riscontrato un effetto in quelli che assumevano integratori di vitamina C, zinco o aglio. Quando le analisi sono state stratificate per sesso, età e indice di massa corporea (Bmi), gli autori hanno osservato che l'associazione protettiva era presente solo nelle donne, in tutti i gruppi di età e di Bmi, il che potrebbe avere diverse spiegazioni, approfondite nel testo dagli autori. Da notare che, allo scopo di replicare i risultati, sono stati analizzati i dati di altri utilizzatori dell'app (45.757 dagli Stati Uniti e 27.373 dalla Svezia), con risultati che rispecchiavano nel complesso quelli ottenuti dalla coorte del Regno Unito, anche se con differenze nei dati relativi al genere. «Dato l'interesse verso gli integratori durante la pandemia, prima che possano essere fatte raccomandazioni evidence based, sono necessari trial controllati randomizzati su integratori selezionati che testino i loro effetti protettivi, e anche i possibili effetti avversi, sulla gravità della malattia» scrivono i ricercatori, i quali ammettono di attendere con impazienza i risultati di studi in corso.


BMJ Nutrition, Prevention & Health 2021. Doi: 10.1136/bmjnph-2021-000250









Salute: come gestire la sindorme Post Covid- 19.


Uno studio di Follow-Up molto ampio denominato “PHOSP- COVID study” è stato promosso dalla NHS ( Health Research Authority UK) per valutare gli effetti a lungo termine e l'impatto sulla cronicizzazione delle malattie determinato dall’infezione da Covid 19, per verificare nella fase post ospedalizzazione il tempo di persistenza dei sintomi o di permanenza nel lungo periodo degli stessi.




L'attenzione di tutto il mondo è quindi in questo momento proiettata verso la ricerca di farmaci e/o di rimedi per combattere il Covid-19 e gli effetti collaterali che si manifestano con una sintomatologia complessa anche dopo due tamponi molecolari negativi che viene appunto definita dagli studiosi di tutto il mondo come “Sindrome Post Covid”.




Lo sviluppo dei vaccini, di cui alcuni già in corso di distribuzione, potrà rappresentare una soluzione radicale per risolvere il problema del Covid-19, soprattutto se i risultati sino ad oggi ottenuti, considerati incoraggianti, saranno poi confermati con la vaccinazione di massa.




Sicuramente lo sviluppo di Farmaci antivirali o dispositivi e presidi medici sarà comunque utile e necessario, se non indispensabile per curare le persone già infette da Covid-19 e per chi non può essere sottoposto a vaccinazione.


La scoperta di una nuova molecola ad azione antinfettiva derivata dalla ingegnerizzazione di “Antimicrobial Peptides”, che sono parte integrante del sistema immune innato e adattativo (come le glicoproteine Lattoferrina e Lisozima), veicolate da un microrganismo geneticamente stabile presente nell'organismo umano (sia nella popolazione pediatrica, che in quella adulta che in quella anziana) denominato Lactobacillus subsp.paracasei subsp.paracasei F19 ha attirato l'attenzione e l'interesse di molti ricercatori ed esperti e medici di diverse aree di specializzazione come cardiologi, gastroenterologi, infettivologi, geriatri, otorini, pediatri e altri.




La scoperta dell’attività antimicrobica di questo complesso molecolare è stata individuata, validata, da un working team di ricercatori e scienziati italiani del Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università di Napoli e dal Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli e dal Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia dell'Università La Sapienza di Roma.


Il nuovo complesso molecolare che è stato brevettato e prodotto da una Start Up italiana “Probiomics Care” potrà rappresentare quindi una nuova strategia terapeutica sia quale adiuvante nella fase acuta del Covid-19, sia più in particolare quale presidio medico utile per la cura primaria della “Sindrome Post Covid” e per la riabilitazione personalizzata della relativa sintomatologia correlata.




Il nuovo complesso molecolare infatti inibisce selettivamente alcune componenti del Capside Virale modificandone la struttura, ostacolando la penetrazione intracellulare, quindi utile per bloccare l'attività replicativa enzimatica dei virus.


Con questo meccanismo di azione viene inibita la fusione e la penetrazione del virus a livello cellulare, inibendo il meccanismo di replicazione e diffusione.


Uno studio internazionale è stato promosso dalla Probiomics Care e dagli Scienziati e studiosi multidisciplinari delle Università La Sapienza di Roma, Università Federico II di Napoli e della seconda Università di Napoli (Luigi Vanvitelli), al fine di individuare più precise valutazioni cliniche ad integrazione degli studi sperimentali già conclusi e pubblicati.




La start up Probiomics Care, che ha formulato e prodotto il complesso molecolare oggetto dello studio, ha ceduto il know-how e l'utilizzo del brevetto ad una Società Farmaceutica di importanza nazionale, la Farmagens Health Care, che ha già comunicato la prossima immissione in commercio dei prodotti brevettati, che è prevista già nel mese di febbraio 2021 su tutto il territorio nazionale.
















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